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Il confine incerto
La luce nella piccola soffitta sfioccava da un lampione al neon sulla strada, illuminando astratta e fredda le misere proprietà di Taddeo: il letto azzoppato, la brocca arrugginita per l’acqua, il vecchio comò con la specchiera nera in più punti per la corrosione dell’amalgama d’argento su cui il volto si rifletteva a sciabolate di luna, diafano e incerto, senza che dagli occhi, spalancati nella scarsa luce, potessero trasparire i tumulti dello spirito e i giochi ondosi dei pensieri alla deriva.
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