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Indicativo imperfetto
Ettore Fregnan
Il travaglio di uno scrittore al battere dei novant’anni che racconta per la prima volta e sta sul bordo del suo tempo quasi compiuto, frugando e tornando indietro, in un allegro scongiuro scaramantico, come se fin che si scrive la morte non ci tocchi. Il racconto incessante è pegno di mille e una notti di vita, per avere un giorno ancora davanti e poi un altro. La gaglioffa buffoneria del fascismo, l’apocalisse senza remissione della guerra e la frenesia del dopoguerra, vengono setacciati con la memoria presbite dell’ottantenne che ne fissa le istantanee-ricordi in scene da tramandare. (...)
Cenni sull’autore:
