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Io, Arpa Eolia
Elisa Sala Borin
Arpa Eolia. Titolo che ci riporta ai suoni melodiosi di quel particolare strumento usato sin dai tempi più antichi, riscoperto nel ‘600 e amato dai poeti e scrittori del Romanticismo, per la musica suonata non da mani umani, ma da vibrazioni prodotte da folate di vento. Si narra che Re Davide avesse appeso una cetra olia sopra il suo letto, posizionata in modo che tutte le sere, verso mezzanotte, il vento la suonasse. Il suono di questo strumento è al confine dei suoni prodotti dalle acque, dai fiumi, dalle foglie dei boschi, dal cadere della neve. In questa raccolta non si è voluto dare un filo logico: sono solo pagine sparse assemblate come fossero state raccolte dopo un’impetuosa folata di vento, perché come tutti sanno, lui non sa leggere.
Cenni sull’autore:
