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L'ultima fatica
di Josef
Alfonso Beninatto
Questo libro nasce da semplici appunti raccolti, su fogli ingialliti, sulla cima di una montagna, lungo i sentieri, in un bosco, in una valle solitaria, sotto il sole, sotto la pioggia, tra i muri di un rifugio o di una malga. A raccontare sono animali, persone e rocce del Trentino, del Sudtirolo, del Friuli Venezia Giulia e del Veneto. Storie semplici, incontri casuali che si trasformano in relazioni significative. Storie di stambecchi, di gracchi alpini, di volpi, di scoiattoli, di marmotte, di agnellini, ma anche di persone che con la montagna fanno un tutt’uno. Ci sono storie vere e racconti nei quali è difficile capire dove la realtà cede il passo alla fantasia. Ma c’è anche la storia scritta sulle pareti rocciose e mai cancellata dall’oblio del tempo, come quella di Sepp Innerkofler, l’eroica guida alpina di Sesto che, durante un’azione bellica sul Monte Paterno, alla montagna ha consegnato l’ultimo suo respiro. Riaffiorano così storie e personaggi che hanno animato nel corso dei secoli questo angolo agreste dove il tempo sembra essersi fermato: lo spirito inquieto del conte Jacopo che preferiva le batture di caccia ai raffinati incontri letterari della moglie, il ricordo del passaggio di Ugo Foscolo, attirato dalle rime della giovane figlia del giardiniere e ancor più, forse, dalla sua prorompente bellezza contadina,
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