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Lettere dall'Ignoto
Come suggerisce il titolo, Lettere dall’Ignoto è uno scambio epistolare tra madre e figlio, collocato in uno scenario di guerra. Ma è solo l’incipit, il motivo causale “Madre/in questa tana di guerra” poi tutto si espande in una dimensione che va al di là degli accadimenti e il testo porta il lettore in una dimensione di riflessione sull’uomo, sul suo destino, sulla sua origine: “Come siamo tenui sepolcri/famiglie lontane/esistenze grame/grembi di terra/come siamo ricordi svaniti”. E la madre è madre ombelicale che lenisce: “E io rivedevo/o madre/la mia terra amata/i miei fratelli amati/nel tuo viso di madre” e che, in un crescendo drammatico al pensiero del triste destino del figlio, esprime il suo dolore: “Il suo sguardo perduto/dentro una croce/appena segnata/ho scorto/…un drappo nero d’artiglio/avvolge il suo tenero corpo… le sue ciglia immobili/svelano l’occhio infinito/aperto al cielo”, per assumere poi una funzione salvifica: “O umana stella/bagna il mio spirito/di tenero riposo/e libera/l’insonnia dell’animo…/lungo le rocce scoscese/delle mie mani in preghiera/”.
Cenni sull’autore:
