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'Na volta co stavo a Venezia
Scorrendo i versi di Tiozzo, si resta colpiti dall’intima struggente nostalgia per Venezia. Sentimento che sgorga dalle corde più intime dei ricordi. Ecco, allora, emergere vividi i luoghi di una magica Città, spazi forse minori ma non certo per questo meno belli, dove la fanciullezza serena di Tiozzo dipanava ore e giorni lungo via Garibaldi, patronato e i giardini di Sant’Elena in stordimento di giochi, di eventi attesi (le giostre, la partita, le prime trasmissioni televisive), di amicizie, di primi amori, “ghe xe anca quea biondina/che te faceva perdar la testa…” e persone care sulle quali emerge con forza la figura del padre... Emilio Gallina
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