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Per segrete stagioni
Domenico Melisurgo
Le stagioni di Domenico Melisurgo. Costruite, tessera su tessera, come su un immenso mosaico bizantino in cui la luce dell’oro circoscrive, con nettezza di contorni, oggetti e volti. Inventariate, catalogate con puntiglio, archiviate con ordine meticoloso. (...) Il tempo? Che ardua parola. Non un tempo lineare, di certo. Piuttosto un tempo aggrovigliato e contorto, interrogato e indagato con voce speciale. Profonda, di cuore. Penso anche a un grande indagatore del Novecento. Henri Bergson oppone al concetto tradizionale di tempo, studiabile in ogni suo passaggio e dunque in qualche modo ripetibile, l’idea di “durata”: cioè il tempo degli uomini e della quotidianità. Vissuto, irreversibile, nuovo in ogni suo attimo. Se, come dice il poeta, la durata si estrinseca in un inganno, ciò avviene perché il tempo - nella prassi del giorno dopo giorno, amara, gioiosa, con infinite sfumature intermedie - assomiglia alla sabbia della clessidra. Domenico Mazzocato
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